CINEFOTOEDUCA – Il progetto, realizzato da Luce per la Didattica e dall’ufficio studi e ricerche dell’archivio storico Luce Cinecittà, nasce dalla necessità di diffondere il linguaggio cinematografico e fotografico nelle scuole di ogni ordine e grado non solo per attività extrascolastiche, ma con l’intento di educare i bambini e i ragazzi alle forme ed espressioni del cinema e della fotografia nell’ambito delle attività curriculari.
Un progetto di carattere nazionale ambizioso, a cura di Patrizia Cacciani e Letizia Cortini, che ha visto finora coinvolte, nell’arco degli anni scolastici 2018-2019, 2019-2020, 2020-2021 ben tre regioni: Campania, Lazio, Umbria.
Tra le finalità principali c’è l’impegno, attraverso nuove metodologie e nuovi strumenti, all’educazione alla cittadinanza attiva dei ragazzi e lo studio, a partire dalla scuola primaria, delle rappresentazioni, degli immaginari e della comunicazione visiva di eventi politici, culturali, di costume, di famiglia, personali, economici, sociali, privilegiando l’arco temporale degli ultimi settant’anni, dal secondo dopoguerra fino al nostro presente storico. Quindi educare alla ricerca e alla scoperta del cinema delle origini e della fotografia storica, conservati negli archivi.
L’approccio alla scoperta di storie e memorie parte da quelle famigliari e avverrà non secondo il modello cronologico-lineare, ma per temi ed esperienze, sempre grazie all’uso delle fonti cinematografiche e fotografiche, ormai sempre più facilmente e copiosamente reperibili nel web e “usabili” a scopi culturali e di studio, custodite presso archivi pubblici, sulle loro piattaforme e siti on line, come le banche dati dell’archivio storico Luce, sia presso le famiglie e le persone.
Si intendono valorizzare soprattutto le fonti cinematografiche e fotografiche, ritenendo le immagini fisse e in movimento strumenti con caratteristiche specifiche e uniche, che consentono di svelare nuovi e diversi aspetti delle narrazioni relative alle trasformazioni e ai fenomeni sociali del nostro tempo.
Tra gli obiettivi principali del progetto c’è dunque quello dello studio della fotografia e del cinema, sperimentando approcci metodologici anche ludici, per far conoscere a docenti e ragazzi la storia dello “specchio della memoria” (Holmes, 1839), indagandoli attraverso il loro linguaggio specifico, imparando a contestualizzarlo e decodificarlo; quindi per sviluppare la comprensione delle forme dei documenti fotografici e filmici, dei loro usi nell’evolversi delle società fino ad oggi.
L’ambizione è quella di collaborare con bambini, ragazzi e insegnanti per stimolare abilità e competenze al fine di trattare anche creativamente il documento fotografico e quello cinematografico, per riproporli, riutilizzandoli in nuove narrazioni, secondo regole e scelte esplicite, in un confronto continuo con altri linguaggi: verbale, audiovisivo, grafico e pittorico, sonoro. Crediamo che ciò consente ai ragazzi di maturare uno sguardo più attento e consapevole, oltre partecipe, nei confronti della realtà in cui vivono, del mondo e del presente storico in cui sono immersi, aiutandoli a capire il valore e l’importanza di diventare cittadini attivi e agenti di storia.
Il progetto prevede la pubblicazione sul web di una guida con percorsi sia teorici sia laboratoriali, rivolti a insegnanti della scuola primaria e secondaria di I grado, quindi ai bambini e ragazzi, alle loro famiglie e il suo aggiornamento periodico.
La guida è suddivisa in due parti principali: la prima, soprattutto per gli insegnanti, di inquadramento generale della storia della fotografia e del cinema delle origini, della fotografia e delle immagini in movimento come linguaggi e procedimenti per la narrazione del mondo, quali strumenti di indagine del proprio vissuto famigliare e sociale, quale occasione di libera espressione creativa nel testimoniare la vita. Numerosi anche i riferimenti al cinema, soprattutto delle origini.
La seconda parte sarà a mano a mano sempre più ricca di strumenti, proposte metodologiche per “giocare”, grazie all’uso della fotografia sia storica sia di nuova produzione, sia della “fotografia animata”, ovvero del cinema delle origini, alla comprensione della realtà, quindi alla sua elaborazione e forse trasformazione, per sviluppare nuovi punti di vista, creatività soprattutto e nuovi racconti del “vissuto mondo”.
Tra gli obiettivi di questa Guida, oltre all’educazione all’immagine, fissa e in movimento, c’è l’ambizione di contribuire a un’educazione sentimentale, alla tolleranza, alla solidarietà e alla scoperta e condivisione di valori. L’intento è quello di fare incontrare i ragazzi con l’alterità, la diversità, per comprendere e amare la storia, sia quella più intima e privata sia quella con la S maiuscola. Alterità e diversità svelate grazie ai racconti dei ragazzi, alle storie delle persone, delle proprie famiglie, reali o “adottate”. Per esperienza, in questo tipo di percorsi didattici, molti ragazzi scoprono per la prima volta parenti e memorie e con essi la storia. Proprio per quanto riguarda il rapporto con quest’ultima, molti ragazzi si stupiscono del fatto che nonni e trisavoli abbiano avuto a che fare e abbiano partecipato alla “storia vera”: le due guerre, il fascismo, la resistenza, la liberazione, la ricostruzione, il boom economico. Il modo di vestirsi e di posare nelle fotografie e nei film di periodi differenti, che ritraggono i propri avi (ma anche dei genitori stessi da bambini o da giovani) colpisce quasi tutti, per la diversità che i bambini percepiscono rispetto alle mode e pose di oggi. Entrare in contatto con la diversità con l’intento di conoscerla, vederla e ascoltarla, significa per molti studenti accettarla, attraverso il dialogo con generazioni differenti, confrontarsi con mentalità, usi e costumi diversi, fino ad amarla.
Le foto e i film di famiglia rivelano ai bambini i propri cari e i propri vissuti famigliari all’interno di prospettive nuove, grazie alla pratica dell’attenzione, dell’accettazione, dell’accoglienza che potrà portare i ragazzi a uno svelamento/ riconoscimento della propria famiglia, dei fenomeni ed esperienze complessi che l’hanno caratterizzata, quindi a comprendere e ad accettare il visibile e l’invisibile (a volte doloroso) che questo svelamento comporta e con esso a crescere in termini, da una parte, di senso di appartenenza alla propria rete famigliare, dall’altra di appartenenza a reti di storie e di sguardi diversi, multipli, quelle dei propri compagni e delle loro famiglie, della propria classe, della propria scuola, della propria comunità…. quindi a scoprire la storia, anche quella più generale studiata sui manuali, a partire dalle microstorie.
I capitoli della guida sono pubblicati in pdf su questo sito con una breve presentazione.
Il sito ospiterà quindi i risultati di tutte le esperienze di laboratorio a mano a mano condotte a Cinecittà e nelle scuole. L’archivio foto-cinematografico del Luce si aprirà infatti sempre più ai ragazzi e alle scuole, svelando loro storie, immaginari e sguardi inediti.
Dal punto di vista metodologico, i percorsi laboratoriali prevedono sia l’uso delle fonti fotografiche e filmiche d’archivio sia la realizzazione di nuovi documenti, di immagini e parole. Molti gli strumenti ad ausilio delle attività previste e descritte nella parte dedicata ai laboratori, o in appendice. Una ricca bibliografia/webgrafia completa quello che possiamo definire un piccolo e agile manuale, unico nel suo genere, che l’archivio Luce e l’area educational dell’istituto mettono a disposizione di scuole, insegnanti, formatori, operatori culturali, genitori, naturalmente bambini e ragazzi…
L’intero progetto non potrà concretizzarsi senza il prezioso contributo di idee, proposte, attività, suggerimenti dei ragazzi, innanzitutto, dei loro insegnanti e delle scuole, a partire da subito, ora… Grazie!
Patrizia Cacciani e Letizia Cortini
Illustrazione e grafica di Laura Cortini (in collaborazione con Jacopo Romani)
Info: educareconlafotografia@gmail.com